L'olio combustibile appartiene alla categoria dei distillati pesanti ottenibili dal petrolio, e possiede una densità a 15 °C intorno a 980 kg/m3. Può essere prodotto da cracking o straight-run, a seconda che sia prodotto da un impianto di cracking o dal topping.
La percentuale di olio combustibile che risulta dalla lavorazione di un litro di petrolio varia a seconda della complessità della raffineria e del tipo di greggio di partenza.
Gli impieghi principali dell'olio combustibile sono tre |
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• come combustibile per la produzione di energia elettrica;
• come combustibile per le navi (bunker);
• come alternativa marginale al petrolio per le raffinerie, in caso di margini di raffinazione negativi al topping (in quest'ultimo caso, l'olio combustibile è straight-run). |
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A livello industriale ci si riferisce ad esso con il termine di "olio numero 2", e per differenziarlo dal gasolio per autotrazione viene aggiunto il SY124 o "Euromarker" dal 2002 nell'Unione europea.
Sul mercato internazionale la prima macro suddivisione tra i vari oli combustibili è in base al contenuto di zolfo. Vengono distinti gli oli combustibili BTZ (basso tenore di zolfo) con una percentuale al di sotto dell'1% e oli combustibili ATZ (alto tenore di zolfo) con percentuale di zolfo oltre l'1%. |